Eh sì, la notizia ha fatto tremare un po’ tutti in Europa: la Germania ha deciso di imporre controlli alle frontiere su tutti i suoi confini terrestri. Ora, per i prossimi sei mesi, viaggiare dentro e fuori dal Paese potrebbe diventare un bel pasticcio per chi ama fare un salto in Germania – e anche per quelli che vivono nelle città di confine e che ogni giorno si fanno su e giù per lavoro o altri motivi.
Paesi colpiti dai controlli alle frontiere in Germania
La Germania ha ben nove Paesi confinanti: Olanda, Danimarca, Austria, Polonia, Belgio, Francia, Repubblica Ceca, Lussemburgo e Svizzera. Già lo scorso anno, la Germania aveva messo in atto controlli severi con Polonia, Repubblica Ceca e Svizzera, mentre quelli con l’Austria sono lì dal lontano 2015 (giusto per fermare l’immigrazione illegale, dicono). Ma da metà settembre (il 16 per essere precisi), la musica cambia anche per gli altri confini: Olanda, Danimarca, Belgio, Lussemburgo e Francia. Il tutto per sei mesi.
Perché la Germania ha imposto i controlli alle frontiere?
Il ministro dell’interno tedesco, Nancy Faeser, ha spiegato che questi controlli sono necessari per “proteggere il Paese dall’immigrazione irregolare”. E mica si scherza, eh: solo dall’ottobre del 2023, più di 30.000 persone sono state rimbalzate ai confini con Polonia, Austria, Svizzera e Repubblica Ceca. Ovviamente, in Germania il tema dell’immigrazione è sempre caldo, specialmente ora che i partiti di estrema destra stanno raccogliendo consensi. E non dimentichiamoci dell’attacco con coltello, di recente, da parte di un immigrato siriano che ha scatenato un bel po’ di rabbia tra la gente.
Come i controlli alle frontiere in Germania complicano la vita dei viaggiatori
E non saranno solo i turisti a soffrirne. Anche chi fa avanti e indietro per lavoro, gli autisti di camion e i pendolari vedranno la loro giornata complicarsi. L’idea di trovarsi imbottigliati nel traffico o di perdere l’autobus non sarà esattamente un sogno. Senza parlare dell’economia, visto che gran parte delle merci europee passano proprio attraverso la Germania.
Ah, e se pensate di spostarvi in treno, sappiate che Deutsche Bahn, l’operatore ferroviario tedesco, ha già una fama poco lusinghiera per i ritardi. Questi nuovi controlli potrebbero solo peggiorare la situazione. Insomma, preparatevi a passare più tempo del previsto sui binari.
Le implicazioni più grandi dei controlli alle frontiere in Germania
Ora, facciamo un attimo di chiarezza su cosa significa tutto questo. L’Unione Europea (UE), lo Spazio Schengen e l’Europa in sé non sono la stessa cosa. L’UE è composta da 27 Paesi europei che hanno stretto accordi per il libero scambio e per viaggiare senza troppi grattacapi. Lo Spazio Schengen, invece, è un’area creata nel 1985 che permette ai Paesi membri di viaggiare senza passaporto. E qui dentro ci sono 26 Paesi, tra cui la Germania, ma anche nazioni non UE come Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein.
Ora, il fatto che la Germania, che ha l’economia più forte del continente, abbia imposto questi controlli anche temporanei, è un bel problema. Gli altri Paesi confinanti non sono proprio felici. La Polonia ha gridato allo scandalo, mentre l’Austria ha dichiarato che non prenderà richiedenti asilo rifiutati dalla Germania. Intanto, molti temono che altri Paesi con idee conservatrici sull’immigrazione possano seguire l’esempio tedesco. Questa mossa potrebbe anche mettere alla prova l’unità dell’Unione Europea.
Che cosa dice l’UE sui controlli alle frontiere in Germania
Va detto che l’UE permette ai Paesi membri di imporre controlli temporanei alle frontiere per un massimo di sei mesi, ma solo in casi eccezionali. Tuttavia, a parte emettere un parere sul fatto, l’UE non può fare molto. Anche se la Germania promette di ridurre al minimo l’impatto sui pendolari, non ci resta che aspettarci code più lunghe ai confini.